Oggi 11 ottobre si sono verificate all’interno dell’area industriale del Macrolotto 2 di Prato, rappresaglie contro operai pakistani, appartenenti alla sigla sindacale SI-Cobas di Prato. La vile violenza è stato l’effetto della sommossa dei lavoratori sfruttati di origine pakistana, che da tempo attuano vari scioperi per ribellarsi alle logiche padronali e di sfruttamento attuate dalla Dreamland S.r.l, cliente della Texprint.
I padroni cinesi armati di spranghe hanno rincorso i vari lavoratori che attuavano la protesta, malmenandoli con calci e sprangate. I video dell’accaduto hanno subito fatto il giro del web, facendo intervenire il sindaco di Prato che ha esordito con la frase più da burocrate che gli si poteva addicere:
“Adesso, intervenga il Governo..”
La frase da parte del ‘primo cittadino’ di Prato, rappresenta l’esempio di come oggi la politica comunale-e non, abbia un contatto pari a zero con la realtà lavorativa e sociale di un determinato territorio. La poltica della giunta comunale odierna e passata, ha unicamente favorito nel corso degli anni la visione lavorativa attuata dalle aziende cinesi nel territorio, dati i grossi ingenti di danaro provenienti dalla mano d’opera iper-sfruttata cinese, e dallo sfruttamento nostrano di pakistani, italiani, e di tutte le nazionalità ridotti in condizioni di schiavismo, all’interno della logistica aziendale.
Noi non vogliamo che il Governo ‘intervenga’, noi vogliamo che l’unione degli sfruttati faccia il suo corso, distruggendo ciò che rappresenta il lavoro oggi a Prato, e in tutta Italia.
Fa riflettere come il Questore e la sbirraglia, intervenga tempestivamente per reprimere qualsi voglia protesta contro lo sfruttamento, e come in questo caso sia stato lasciato un tappeto rosso ai padroni delle fabbriche cinesi per sprangare gli operai pakistani.
Oggi più che mani siamo al fianco degli operai pratesi, affinchè tale lotta non sia vana!
Campania Libertaria